Francesco Di Castri

SpecialityFondatore & Presidente Di Sinteg

All’eta’ di 21 anni, ancora studente universitario, gia’ praticante nello studio di un commercialista, decisi di fare un corso per amministratori al solo fine di poter controllare l’operato del tanto discusso amministratore del condominio dei miei genitori.
Terminato il corso , per sei mesi, sono stato praticante nello studio di un noto amministratore. In quei mesi sono rimasto affascinato dalle incredibili potenzialita’ inespresse che quell’attivita’ celava.
Al termine dei sei mesi decisi di mettermi in proprio.
Era il 2 gennaio 1993.
Partito con 0 condomini, il mio primo ufficio era costituito da una stanzina in coworking con altri imprenditori. Avevo i fascicoli vuoti negli armadi ma avevo apposto etichette di immobili fittizi al fine di non far vedere che stavo partendo da zero.
Grazie all’aiuto della mia famiglia, nel 1997 avevo gia un discreto parco clienti. La mia prima segretaria e’ stata mia madre. Seguirono poi entrambi le mie sorelle e successivamente altri 5 dipendenti.
Nel 2001 avevo uno degli studi piu’ grandi di tutto il centro Italia.
Nel 2003 pensai di distribuire il mio modello gestionale con una sorta di franchising.
Nel 2005 rielaborai il format e creai SINTEG . Invece di un franchising lo tramutai pero’ in un network, ovvero un gruppo di lavoro tra pari, per beneficiare tutti della sinergia senza che qualcuno guadagnasse sugli altri .
Lo scopo del Network era quello di aggregare gli amministratori per creare una realta’ che potesse migliorare il lavoro dei menbri del grubbo e, quindi, anche la qualita’ della vita.
Avevo anche un altro scopo: competere con le grandi strutture multinazionali , gia’ attive in altri paesi europei.
Questa divenne la mia magnifica ossessione e mi porto’ a girare l’europa e l’italia per andare a visitare tutte le organizzazioni degne di nota. Ho interagito con alti dirigenti di tante grandi aziende e ho contribuito allo sviluppo di vari progetti. Il futuro del condominio era oggetto di interesse di molte di quelle aziende. Oggi, alcune sono infatti entrate sul mercato.
La creazione dell’azienda nazionale mi porto’ a divergenze di visioni con i membri della mia famiglia e ci separammo. Cedetti un po’ di edifici e crearono un proprio studio.
Consentii, a chiunque lo volesse, di condividere il progetto entrando in societa’.Tra il 2006 e il 2009 Entrarono in societa’ 31 persone che si sommarono ai 7 soci fondatori. Non si e’ mai vista una SRL con cosi’ tanti soci. Oggi so perche’.
Nel 2009 e’ finita la mia carriera di amministratore ed ho ceduto parte delle quote dello studio ai miei dipendenti. Fortunatamente , trattenni la titolarita’ su un cospicuo numero di immobili. Purtroppo , sebbene fossero persone molto capaci, nell’arco di 3 anni, la loro inesperienza nel ruolo di amministratori inizio’ a mettere in crisi lo studio che, oltre a perdite di redditivita’, stava patendo enormi danni in termini di immagine e reputazione. La vergona che ho provato era insostenibile. Allora, decisi di far gestire gli immobili (che potevo recuperare) alle mie sorelle, nel frattempo cresciute sino a divenire uno degli studi piu’ grandi e rinomati della provincia.
Una volta cessata la mia attivita’ nello studio di amministrazione , ho dedicato tutte le mie forze al network, girando come una trottola in lungo e in largo per tutta la nazione. In quegli anni e’ stato fondamentale l’apporto di alcuni soci, ai quali restero’ sempre affettivamente legato e grato.
Nel 2013 il network era arrivato a coinvolgere 300 amministratori di tutta Italia. Avevamo interazioni con le piu’ grandi multinazionali del settore, creavamo eventi innovativi in ogni area del paese, collaboravamo con le piu’ prestigiose Universita’ , sperimentavamo ogni possibile servizio innovativo. Abbiamo dimostrato che e’ possibile non far pagare il condominio ai condomini e che si puo’ gestire un condominio con rate flat ( solo la gestione ordinaria ) e senza saldo a fine anno. Abbiamo sperimentato molto , ci siamo divertiti tanto e siamo cresciuti insieme.
L’azienda, una delle pochissime tra una miriade di associazioni senza scopo di lucro, partita da uno scherzo tra amici, era arrivata ad avere 10 dipendenti e circa 580,000 euro di fatturato.
Il network e’ una formula bellissima in apparenza ma ingestibile in sostanza. Una compagine societaria cosi’ ampia rendeva molto impegnativa la gestione dei rapporti tra i soci e nacquero incomprensioni e iniziative personali che portarono molti soci a fuoriuscire per creare progetti propri, concorrenti con la nostra societa’.
Nel 2015 la SInteg ha rischiato di fallire, schiacciata dai costi, generati da una struttura grande e complessa, e asfis-siata dalle difficolta’ di incasso dei crediti. Gran parte dei ricavi era venuta meno a causa delle fuoriuscite dei scoi e dei clienti che li hanno seguiti. IL fatturato si era ridotto ad un terzo.
Di fronte a tante difficolta’ , ho dovuto prendere atto della mia evidente incapacita’ nella gestione di molti aspetti. Qualcuno ha detto che ‘le aziende crescono fino al livello di competenza di chi le dirige’. Io avevo capito che il mio livelllo era piu’ basso di quanto occorreva, assai piu’ basso di quanto pensavo.
Avrei potuto chiudere e ripartire da zero ma ho preferito sacrificare l’interesse economico per poter scrivere una storia degna di nota. Salvare l’azienda e sanare tutti i debiti era divenuta una questione di principio . Oggi, col senno di poi , e dopo aver pagato tutti i debiti, posso dire che e’ stato un dolcissimo tormento, durato anni, che oggi mi ripaga con grandissima soddisfazione.
Per non fallire, dovevo inventarmi qualcosa. A quel punto , decisi di cambiare il format e, da network, ci siamo trasformati in fornitori di servizi, formazione e consulenza, volte a supportare gli amministratori nei processi di in-novazione delle loro attivita’. Tra le molte cose che sperimentavamo, decisi di concentrami sulle attivita’ che , a mio avviso, avrebbero avuto maggiore possibilita’ di essere richieste dal mercato. Pensavo che, un giorno, nessun amministratore avrebbe potuto fare a meno di assistere i propri clienti h24, quindi investii nel Contact Center h24. Non mi sbagliavo. Oggi e’ divenuta una struttura assai complessa, una vera e propria centrale operativa, gestita con software proprietario, sviluppato nel corso di 17 anni. L’azienda e’ un indiscusso leader di mercato in questo com-parto.
Nati per aggregare gli amministratori sul campo, per necessita’,abbiamo iniziato a vendere anche alle grandi azien-de.
OGGi, le grandi aziende producono una buona parte del nostro fatturato. Forniamo servizi a giovani amministratori , agli studi piu’ grandi della nazione, a societa’ quotate in borsa , anche multinazionali.
Grazie a quel cambio di strategia, col supporto fattivo della mia socia, Angelica Milazzo, e della collaboratice storica, Lucia, con il supporto morale di una minima parte degli altri soci, SInteg e’ tornata ad avere lo stesso fatturato, un maggior numero di dipendenti ed ha riportato i parametri economici nella normalita’.
Alcuni soci hanno ceduto e le loro quote sono state acquistate da altri soci fondatori. Anche nei momenti di mag-giore difficolta’, non abbiamo accettato la partecipazione ed il finanziamento di realta’ di piu’ grandi. IL controllo dell’azienda e’ ancora in mano ai soci che l’hanno fondata. In un futuro prossimo la situazione potrebbe cambiare.
IL resto e’ una storia tutta da scrivere.

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